Un raggio di luce focalizzato sulla meta
Uccidere gli uccelli di Stinfalo
In questo lavoro, Ercole viene incaricato di trovare la palude di Stinfalo e di scoprire il modo di stanare gli uccelli feroci e mangiatori di uomini. Infatti gli uccelli di Stinfalo hanno becchi di ferro, artigli affilati come spade e piume d’acciaio, e provocano il caos tra la gente di Arcadia. Ercole, arriva nella palude fetida di Stinfalo e al suo avvicinamento, gli uccelli stridono in un coro rauco, minaccioso e dissonante. Tre degli uccelli, vedendo Ercole, piombano per attaccarlo, ma in piedi per terra, li respinge con la sua mazza pesante. Mentre si trova in piedi davanti alla palude, chiedendosi come avrebbe liberato il posto da questi uccelli rapaci, ricorda le parole del suo Maestro: “La fiamma che brilla oltre la mente rivela una direzione sicura“. Al crepuscolo, quando la palude è densa di innumerevoli uccelli di Stinfalo, Ercole ne provoca la fuga precipitosa, battendo dei grandi piatti d’ottone donatigli da Atena, la dea della sapienza. Sconcertati e disturbati da un rumore così mostruoso, gli uccelli, con le ali che sbattono selvaggiamente, non torneranno mai più.