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  Le mele d’oro delle Esperidi

 

Nella sua terza fatica , Ercole è diretto alla ricerca dell’albero sacro della saggezza e alla raccolta delle  mele d’oro delle Esperidi. 

 

 Procede verso nord, sud , est ed ovest : incontra Busiris,  che afferma di essere il Maestro e di conoscere la verità.  Senza pensare, Ercole lo accetta per quello che sembra essere e, perdendo la sua forza, si ritrova legato a un altare. 

A poco a poco Ercole si rende conto del suo errore e, ricordando le parole di Nereus che la verità è dentro di sé, riesce a liberarsi

 

 Egli sente che l’albero si trova vicino a una montagna lontana.  Prestando attenzione, gira a est ma viene bloccato da un senso di profonda angoscia: davanti a lui c’è Atlante, barcollante sotto il carico del mondo, inchinato dal dolore ma senza chiedere aiuto. 

Ercole dimentica la sua stessa ricerca e si precipita ad aiutarlo, sollevando il peso da suo fratello sulla sua schiena.

 

  Il carico rotola via ed entrambi sono liberi.  Con affetto, Atlante e le tre fanciulle offrono le mele d’oro a Ercole.

 

La terza fatica si conclude con il promemoria che la Via è contrassegnata dal servizio e che le azioni dell’amore sono indicazioni sulla Via.

 

Interpretazione del mito

 la conoscenza viene trasmutata in saggezza

 Dopo le prime due fatiche, il discepolo deve essere consapevole delle qualità dell’anima e riconoscere questa presenza nella coscienza del risveglio.

  Ercole inizialmente fallisce in questo, cadendo vittima dell’auto-inganno.  Realizzando alla fine questo errore, può quindi trovare Prometeo, che simboleggia il Dio interiore e che deve essere salvato dagli avvoltoi del desiderio e dell’egoismo.  Nel liberarlo,  arriva a comprendere il potere del servizio e l’amore

  Ma la terza fatica  è importante per l’incontro di Ercole con Atlante: dimenticando la propria ricerca nel suo sforzo di aiutare a sollevare il peso di tutto il mondo, dimostra grande compassione e altruismo e, nel farlo, lo libera  e raccoglie le  mele d’oro delle esperidi 

 

APPROFONDIMENTO DELL’ ARCHETIPO

Il GEMELLI è un segno d’aria mutevole governato tradizionalmente da Mercurio ed esotericamente da Venere 

 

L’antico mantram è :

“Che l’ instabilità faccia il suo lavoro.” 

Confusione, dispersione mentale mutevolezza degli obiettivi, ..sono tutti tratti  della personalità dei Gemelli.

 L’archetipo è collegato all’acquisizione di informazioni, dati e fatti dall’ambiente esterno.  Si correla con la componente razionale e  logica all’interno della coscienza (cervello sinistro). 

  Mercurio  ci insegna a connetterci e comunicare con il nostro sé superiore e ascoltare la nostra chiamata spirituale: apre portali di comunione tra la mente concreta e la mente astratta, conducendoci al maestro interiore.  

 

Una volta che l’attività di Mercurio ha ampliato la nostra percezione, siamo aperti all’attività di Venere attraverso il centro del cuore. 
Questo porta un risveglio spirituale sotto forma di un profondo senso di comunione e connessione con tutti gli esseri senzienti. 

 

C’è una consapevolezza dell’amore, non come un’idea, ma come un’energia vivente che permea e si irradia per tutta la vita.  Questo cambiamento nella percezione ci porta alla realizzazione della nostra interrelazione l’uno con l’altro e con tutti gli esseri viventi.

 

Il pianeta venusiano cerca di governare l’intelletto  e di sviluppare un ponte di comunicazione tra la mente e il mondo interiore

 

 La parola di potere per l’anima dei gemelli 

 ” RICONOSCO IL MIO ALTRO SÉ E, MENTRE QUELLO DECLINA, IO CRESCO E SPLENDO” 

 

 gli aspetti duali si riferiscono alla personalita’ e all’anima, mentre uno declina, l’anima puo’risplendere

Il segno zodiacale “maturo” cerca di manifestare comunicazione efficace e di stabilire un rapporto tra le dualità percepite.

 l’amore,  può cominciare a essere influenzato dalla luce dell’ anima: si impara a “pensare con il cuore”

 

Venere attraverso i Gemelli si occupa di relazioni superiori, ovvero stabilire un collegamento con il sé superiore .

 

La luce e la coscienza, focalizzate attraverso il chakra Ajna , migliora la capacità dell’uomo di sperimentare un senso di comunione : la comunicazione in questo modo governa anche il dialogo interiore che abbiamo con noi stessi.

L’ integrazione della polarita’ avviene attraverso l’archetipo del Sagittario, segno opposto ai Gemelli

 

 

L’archetipo del Sagittario si correla con la necessità di comprendere la natura dell’universo in un contesto cosmologico, filosofico o metafisico.

Rappresenta , per i Gemelli, la visione unificata che da un senso e una direzione focalizzata alla tua vita

 

  • Devi renderti conto che la costante dualità nel pensiero e nell’azione porta solo a instabilità e confusione
  • Devi imparare a fare delle scelte
  • Devi cercare una conoscenza superiore
  • Devi esercitarti a dire la tua verità
  • Devi lasciar andare tutto ciò che è superficiale in te stesso e dedicare la tua vita alla ricerca del reale e del naturale

 

Il segno zodiacale del Sagittario è associato a verità, libertà, obiettivi, conoscenza superiore e liberazione.  È il segno del filosofo, sia dell’insegnante spirituale che del ricercatore spirituale. E’ il segno dell ‘”arciere” che punta il suo arco e la sua freccia verso il cielo;

Questo e’cio’ che l’archetipo dei gemelli dovrebbe integrare in se’stesso

 

Alcune domande su cui riflettere per la personalità dei Gemelli:

 

-Capita di sentirti incapace di comunicare chiaramente con gli altri o di adattarti socialmente?

-Ti riesce difficile focalizzarti su un idea, un progetto, un obiettivo e portarlo a termine?

-Che differenza c’e’ tra comunicazione e connessione?

-E tra intelletto e intuizione?

-perche’e’importante la conoscenza?

 

Domanda per l’espressione dell’anima 

 

-in che modo e attraverso quali mezzi riesci a conciliare Mercurio(mente) e Venere(cuore)

-che tipo di connessione ti fa sentire completo?

-La tua ricerca di significato  è in realtà una ricerca del tuo Sé superiore?

 -Come puoi usare ciò che conosci per il bene collettivo?

-Guarisci gli altri aiutandoli a trovare la loro voce e a comunicare la propria verita’?

-Troverai le risposte alle tue domande pensando profondamente alla natura e al senso della vita?

 

la cattura del toro di Creta

 

Nella seconda fatica, Ercole, solo e ancora pieno di profonda angoscia, deve salvare un toro sacro dal suo sacrificio previsto da Minosse, re di Creta e consegnarlo sulla terraferma dove abitano gli uomini con un occhio solo.  Sull’isola, dove il toro è prigioniero, c’è un vasto labirinto: qui, seguendo la stella scintillante che brilla dalla sua fronte, Ercole insegue il toro da un posto all’altro.  Da solo, lo cattura e lo cavalca come un cavallo attraverso le acque fino alla terraferma, circondato dalle sette sorelle.  Lo conduce nel Luogo Santo e lo consegna in sicurezza ai suoi principali guardiani, tre Ciclopi con un occhio solo.

 

 Interpretazione del mito 

 

 Nella seconda fatica ,Ercole ,affronta il potente mondo del desiderio e conduce il discepolo alla comprensione della grande Legge di Attrazione.  La lezione riguarda la natura del desiderio e la sua trasmutazione in aspirazione, il giusto uso del sesso e la legge che governa quella forza magnetica.  Tutti questi devono essere padroneggiati per consentire al discepolo di controllare il toro del desiderio, abbastanza da attraversarlo nelle acque della natura emotiva.  Nel mito, questo sforzo è aiutato da una stella che brilla  che ha una corrispondenza sul piano fisico con la brillante stella fissa Aldebaran, nella costellazione del Toro, e la vicina costellazione delle Pleiadi, le sette sorelle  .

 

 Solo quando l’anima è  libera dalla presa della materia seguirà la giusta azione.  Quando il discepolo Ercole consegue questo obiettivo nella seconda fatica, il toro del desiderio viene consegnato a Ciclope, l’iniziato con un solo occhio, che è lui stesso, l’anima. 

Nella seconda fatica , l’ opportunità  è quindi la purificazione della forma, la sua consacrazione e spiritualizzazione, in modo che la luce possa brillare attraverso di essa: la glorificazione della materia che porta all’illuminazione.

 

              Il compito spirituale in Toro

 

LA LUCE PENETRANTE DEL SENTIERO

 

 Lo scopo dell’Anima per una persona che ha l’ascendente in toro nel proprio tema natale, ha molto a che fare con il principio di illuminazione.  Il suo compito è irradiare il mondo fisico con la coscienza e, così facendo, elevare il piano materiale.

 

 La vera crescita avviene in cicli e affinché noi possiamo continuare a crescere, una parte di noi deve prima morire.

L’asse nodale Toro / Scorpione ci insegna come entrare in contatto con questi cicli;  capire quando è il momento di mettere radici e crescere, e quando è il momento di distruggere parte di ciò che abbiamo creato, in modo da poter  ricostruire strutture che ci consentano di crescere ancora di più.

 

È comune per le persone del Toro concentrarsi sul successo esteriore e su cose che sono esteticamente piacevoli alla vista.  Ma lo Scorpione ci ricorda che la bellezza viene da dentro, e la vera felicità non sta sempre in quanto otteniamo nel fisico, ma anche quanto siamo stabili in quello emotivo e spirituale.

 

Il Toro ha una relazione più diretta con la terra fisica,i cinque sensi e le cose che ne creiamo e il modo in cui le riconosciamo, ammiriamoe costruiamo.  Lo Scorpione è l’opposto e rappresenta un concetto più astratto e occulto: vita, morte e rinascita.  Lo Scorpione riconosce il vuoto senza tempo in cui stiamo tutti ruotando. L’oscurità dell’ignoto e il desiderio di diventare una parte del vuoto, che lo sappiamo o no.

 

 Il terreno di prova e la sfida principale ha a che fare con il non attaccarsi e intrappolarsi nello stesso piano fisico che il Toro cerca di illuminare.  Il Toro è principalmente un segno di desiderio, desiderio nella forma.  Dobbiamo ricordare che a livello di personalità, il motto del Toro è: “Ho.. quindi sono”.

 

Il desiderio in Toro diventa aspirazione spirituale in Scorpione.  L’oscurità dell’esperienza in Scorpione diventa illuminazione in Toro

Quest’asse indica che il desiderio di cose materiali e terrene è finalmente sostituito dall’aspirazione per la vita dello spirito, e le prove nello scorpione, lo testano.

Cliccaquihttp://meditiamoastrologia.com/idra-di-lerna/

 Nella seconda fatica, quella del secondo segno dello zodiaco , il simbolo e’ l’illuminazione, che porta luce nella buia caverna dello scorpione, e quest’ultimo porta il toro ad integrare, nelle profondità, le ombre non percepibili sulla terra

 

(il toro ha come elemento la terra, che viene nutrita dalle acque purificatrici dello scorpione)

La polarita’ scorpione/toro segna dunque la vittoria definitiva dell’anima, sulla forma.

Per l’energia di questo mutuo rapporto, morte e tenebra si rivelano come vita e luce.

LA NOTTE NERA DELL’ANIMA DIVENTA SOLE IRRADIANTE

 

 Mantram della personalità: lascia che la lotta sia senza ostacoli.

 

 Il Toro è un segno di terra fisso, governato tradizionalmente dal pianeta Venere e spiritualmente/esotericamente da Vulcano.  Il Toro è fortemente associato al desiderio di acquisire sostanza materiale di bellezza e valore 

  Il suo simbolo, il toro, ha una connessione essenziale con l’occhio della visione (il centro Ajna). La stella più luminosa delle costellazioni, Aldebaran è chiamata Occhio dell’Apocalisse.  Conosciuta come la “Stella dell’illuminazione”, è associata all’Ajna o all’occhio della visione. 

 

 Il governatore tradizionale, Venere, è il pianeta dell’amore, della bellezza e del piacere ed è in Toro che apprendiamo ciò che troviamo bello e il tipo di persone con cui vogliamo essere in relazione.  Venere governa la bellezza fisica, le relazioni, e il desiderio di unire.  Supporta l’energia del desiderio e dell’attrazione e tutto ciò che ci dà piacere.  Come segno di terra, è particolarmente interessato al piano fisico dell’esistenza.

 

Domande alla personalita’ del toro

 

 -In che modo, cio’ che possiedi, supporta la tua espressione piu’elevata?

-Conosci la differenza tra desiderio ed aspirazione? 

-Quale esperienza sensoriale ti avvicina alla tua natura piu’profonda?

-Quali valori e principi scegli per la tua sicurezza e stabilita’ interiore? Cosa ti rende “ricco”?

 

 

Mantram dell’anima: vedo e quando l’occhio è aperto, tutto è luce.

 

  Vulcano, in quanto fabbro degli dei, è il governatore spirituale del Toro. 

 Vulcano trasforma, forgia e purifica l’attaccamento dei Taureani alla bellezza, alla materia e al mondo materiale, alla percezione e all’intuizione spirituali (ancorate nell’Ajna o terzo occhio).  Attraverso l’influenza di Vulcano, l’anima in Toro cerca di rivelare che tutta la materia è, in effetti, una manifestazione  divina .

 

 Domande sull’anima per il Toro:

 

-Come entri in contatto con la tua ombra?

-Quali principi e valori costituiscono le fondamenta del tuo essere?

-La crescita avviene secondo cicli. Come accogli nella tua vita quotidiana il ciclo della morte e della rinascita?

-Come stai aumentando la Luce in te? 

-Cosa stai esprimendo per nutrire e migliorare questa Luce?  

 

 

Tara a iovino

 

 

uccelli di Stinfalo

Un raggio di luce focalizzato sulla meta

Uccidere gli uccelli di Stinfalo 

In questo lavoro, Ercole viene incaricato di trovare la palude di Stinfalo e di scoprire il modo di stanare gli uccelli feroci e mangiatori di uomini. Infatti gli uccelli di Stinfalo hanno becchi di ferro, artigli affilati come spade e piume  d’acciaio, e provocano il caos tra la gente di  Arcadia.  Ercole, arriva nella palude fetida di Stinfalo e al suo avvicinamento, gli uccelli stridono in un coro rauco, minaccioso e dissonante.  Tre degli uccelli, vedendo Ercole, piombano per attaccarlo, ma in piedi per terra, li respinge con la sua mazza pesante.  Mentre si trova in piedi davanti alla palude, chiedendosi come avrebbe liberato il posto da questi uccelli rapaci, ricorda le parole del suo Maestro: “La fiamma che brilla oltre la mente rivela una direzione sicura“.  Al crepuscolo, quando la palude è densa di innumerevoli uccelli di Stinfalo, Ercole ne provoca la fuga precipitosa, battendo dei grandi piatti d’ottone donatigli da Atena, la dea della sapienza.  Sconcertati e disturbati da un rumore così mostruoso, gli uccelli, con le ali che sbattono selvaggiamente, non torneranno mai più.

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Idra di Lerna

Purificazione, redenzione e vittoria

Ottava fatica: Uccidere l’ idra di Lerna

Ci eleviamo inginocchiandoci ; conquistiamo arrendendoci; guadagniamo, rinunciando ”.

Il mito narrava che nella palude di Lerna, tra la fetida melma delle sabbie mobili, si nascondeva un mostro serpentino dalle nove teste, di cui una immortale; se mozzate, ricrescevano sempre. Impresa difficile, dunque, quella di annientarlo.
Ercole, quindi, ricordando il consiglio del suo Maestro, butta via le sue armi, si inginocchia e solleva l’idra in alto. Nell’aria pura e nella luce del sole, il mostro perde la sua potenza e le sue nove teste cadono e la testa immortale, venne seppellita sotto una roccia.

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