La dodicesima fatica di Ercole

La dodicesima fatica di Ercole è la cattura dei buoi rossi di Gerione

“Questa è la tua dodicesima fatica, o Ercole, prima della liberazione. Andrai da Gerione, il mostro a tre teste che tiene illegalmente con sé una mandria di buoi dal colore rosso. 

Conducili alla Città Sacra e libererai così, insieme a te stesso, anche il mondo dagli istinti inferiori che impediscono il progresso sulla Via

Ora l’umanità, il mostro violento, è pronta per essere salvata: sei Tu, che hai superato ogni prova, il Salvatore del Mondo.

 

Il Mito

La dodicesima fatica di Ercole

Nella sacra Camera del Concilio, Colui Che Presiedeva rivelò al Maestro la Volontà di Ciò che Deve Essere.

“Egli è perduto e ritrovato; morto eppur vibrante di Vita. Il servitore diviene il salvatore e ritorna alla sua dimora.”

Il Maestro rifletté, poi chiamò Ercole e gli disse:

“Ora sei innanzi all’ultima porta, ti rimane ancora una fatica prima di completare il circolo ed ottenere la liberazione. Và in quel luogo oscuro chiamato Erizia, dove la Grande Illusione regna sovrana, dove Gerione, il mostro a tre teste, tre corpi e sei mani, è signore e re. Illegalmente egli tiene con sé una mandria di buoi dal colore rosso cupo. Tu devi portare questa mandria da Erizia alla nostra Sacra Città. Fai attenzione a Eurizione, il pastore e al suo cane a due teste, Ortro”. 

Passando per la dodicesima Porta, il figlio dell’uomo, che era anche figlio di Dio, s’avviò in cerca di Gerione. E così fu. Con la protezione del calice d’oro, Ercole salpò e veleggiò sull’agitato mare per giungere infine alla terra di Erizia.

Di lì a poco giunse sul luogo dove pascolava la mandria dei buoi rossi, che era sotto la sorveglianza del pastore Eurizione e del cane Ortro, dalla doppia testa.

Quando Ercole si avvicinò, il cane gli si scagliò contro come una freccia che vola dritta verso il bersaglio, urlando e grugnendo orribilmente, spalancando con ferocia le nude zanne.

Ercole abbatté il mostro con un colpo decisivo, poi tornò indietro e si avviò verso la Città Sacra. Ben presto Gerione ed Ercole si trovarono faccia a faccia. Sbuffando fuoco e fiamme simultaneamente dalle sue tre teste, il mostro fu trafitto ed Ercole condusse quindi la mandria verso la Città Sacra.

 Sebbene provato da questa sua dodicesima fatica, Ercole riuscì infine a tornare.

Il Maestro l’attendeva.

“Benvenuto, o figlio di Dio e anche figlio dell’uomo: il gioiello dell’immortalità è tuo. Con queste dodici fatiche hai superato tutto ciò che è umano e hai raggiunto il divino. Sei tornato alla tua dimora per non lasciarla mai più. Il tuo nome sarà scritto nel firmamento stellato, come simbolo che ricorderà a tutti i combattenti figli degli uomini il loro destino immortale. Le tue fatiche umane sono finite, ora inizia il tuo compito cosmico.”

 

Interpretazione del mito della dodicesima fatica di Ercole

La dodicesima fatica di Ercole descrive Gerione come un gigante a tre teste che simboleggia la triplice natura della costituzione umana.  È compito di Ercole in questo lavoro portare questa triplicita’ (corpo fisico,emotivo e mentale) a servizio dell’anima: Ercole le trafigge con la freccia dello spirito, sconfiggendo la natura inferiore. Con questo atto,  Ercole ha dimostrato di aver raggiunto la piena padronanza e maestria della sua natura inferiore.

La mandria di buoi rossi ha il significato della comunita’ unita perché sono animali sociali.  Il bestiame di Gerione è rosso, macchiato del colore del tramonto, a simboleggiare il completamento di un ciclo.

 

Il compito spirituale in Pesci

La dodicesima fatica di Ercole

 

I Pesci, segno mobile – elemento acqua, sono governati tradizionalmente da Nettuno e spiritualmente da Plutone.   

Sotto l’influenza di Nettuno, i Pesci, sono sensibili a tutto e tutti, con l’incapacità di discriminare la fonte di quella sensibilità.  Il piano astrale e il plesso solare sono di solito abbastanza aperti e indisciplinati, così che la sensazione viene spesso scambiata per coscienza, l’impressionabilità psichica per comprensione spirituale, simpatia per compassione.  L’esperienza è solitamente istintiva ed emotiva.  L’apertura emotiva tende a non essere fondate in alcuna forma pratica. 

  Questo aspetto totalmente inconscio del martirio / sacrificio di sé, è malsano.  La natura espansiva delle acque dei Pesci si estende verso l’esterno senza dighe , inondando l’area circostante. L’impulso per altri mondi ed esistenze (ricorda che il plesso solare è aperto al piano astrale) spesso porta all’abuso di sostanze o ad altre pratiche di evasione, eludendo   la disciplina mentale necessaria per scoprire la propria saggezza interiore.

Parole chiave per la personalita’dei Pesci

 “E la Parola disse: Entra nella materia”.

 

 Domande per l’integrazione della personalità:

 

  1. In quale spazio, dentro te stesso , ti rifugi e  in quale modo , per quale circostanza esterna?
  2. Cio’che senti ti avvicina o ti allontana dagli altri?Trovi difficile stabilire dei confini sani?
  3. Con quale senso pratico usi la tua fantasia ed immaginazione?

 

  Nel primo ciclo, dunque, l’anima è prigioniera nella sostanza, discendendo nell’oceano della materia.  Più tardi, sulla ruota rovesciata, il germe della Vita-Cristica viene impresso e il discepolo prende coscienza della dualità, provocando una grande Crisi di Polarizzazione.  La personalità viene lentamente allineata dall’anima.  La schiavitù è finalmente portata a termine quando l’anima si stacca dalla personalità e si ricollega nella coscienza all’Uno.  Questa è la storia culminante dei Pesci e dell’evoluzione umana.

 

Essendo l’opposto polare dei Pesci, la Vergine è uno dei segni dello zodiaco più significativi poiché contiene il Seme e rappresenta l’obiettivo del processo evolutivo umano.  Questo obiettivo è rivelare la velata realtà spirituale della materia.  La nota fondamentale della Vergine è infatti  “Il Cristo in te, la speranza della gloria”.  Questo è il seme che giace dormiente in Pesci

La dodicesima fatica di Ercole

 

Il temperamento del Pesci fluido e sensibile, medianico e psichicamente polarizzato, è stabilizzato in Vergine.  I due segni si bilanciano a vicenda mentre la Vergine fornisce l’impulso per l’introspezione mentale e l’analisi critica.  Anima e forma sono unite nella Vergine: il seme che nascondeva la realtà spirituale è vivo e rivela la bellezza dello spirito nella materia.  Le loro funzioni sono sostanzialmente intercambiabili.

 

Il mantram per l’ Anima in Pesci : “Esco dalla casa del Padre e tornando indietro, io Salvo”

 

Plutone : si dice che il pianeta detenga la custodia di tutto ciò che si trova sotto la superficie della Terra: la fertilità del suolo e la ricchezza delle sue gemme.  La storia di Plutone suggerisce che c’è qualcosa nel nostro nucleo, un gioiello, una luce interiore, che viene trasportata oltre la morte.  Attraverso Plutone, governatore spirituale dei Pesci,  il potere distruttore della morte intesa come completamento e fine di un ciclo  (morte del desiderio, morte della personalità e di tutto ciò che lo tiene tra le coppie di opposti) i Pesci  ottengono la liberazione finale.  Plutone non distrugge mai l’aspetto coscienza: e’ il grande rivelatore, interviene e fornisce le condizioni per la trasformazione finale e la dissoluzione di confini illusori

 

      Domande per l’espressione dell’Anima 

 

  1. Come trasmuti le esperienze mistiche in saggezza applicata ?
  2. Quali sono gli strumenti e le pratiche che utilizzi per accedere al tuo mondo interiore, e sentirti al tempo stesso, radicato ?
  3. In che modo integri l’archetipo del tuo opposto polare, la Vergine?come usi la tua mente?
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